Orizzonti

Orizzonti


Resistenza civile nasce con la volontà di intraprendere un nuovo modo di interpretare la politica. Per questo stiamo costruendo una struttura trasparente, aperta, orizzontale e partecipativa. Un'organizzazione efficiente è necessaria per garantire sia la velocità delle informazioni che la qualità degli approfondimenti; ed è indispensabile per assicurare percorsi democratici in cui si comunica, si discute e si decide collegialmente sugli orizzonti da raggiungere 
 

01

Salario minimo garantito

È necessario che finalmente in Italia venga introdotto un salario minimo orario legale pari ad almeno 10 euro nette l’ora senza distinzioni geografiche o di natura contrattuale.

02

Rappresentanza sindacale

Va introdotta la possibilità di rappresentanza sindacale a tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici di ogni settore, di qualsiasi comparto e con qualsiasi tipologia di contratto.

03

Riduzione orario di lavoro

L’orario di lavoro deve essere ridotto a sei ore giornaliere e ciò deve avvenire garantendo parità di reddito e l’estensione dei diritti sindacali e sociali.

04

Reddito minimo garantito

Un reddito minimo universale, per tutte e tutti, non legato alle condizioni economiche di partenza ma alla semplice esistenza e ai bisogni di cura e di serenità. 

05

Riconoscimento lavoro domestico

Riconoscere il lavoro domestico non retribuito come servizio essenziale allo sviluppo della società non è più rinviabile. È impensabile che non sia riconosciuta né socialmente né economicamente la cura della famiglia e della casa, nonché delle relazioni ad esse sottese.

06

Garanzie e diritti per le libere professioni

E' urgente intervenire incentivando le garanzie pensionistiche, assicurative e sanitarie per chi svolge una libera professione e per tutti coloro che svolgono forme di lavoro autonome.

07

Pensioni garantita e dignitosa per le vittime del precariato

Deve essere riconosciuta una pensione minima di dignità, slegata da qualsiasi calcolo retributivo o contributivo, che tenga conto delle problematiche future di chi ha lavorato da precario; è fondamentale che tale pensione venga garantita anche ai lavoratori autonomi deboli.

08

Fine della frode del falso lavoro autonomo

Sono sempre più diffusi i casi in cui le aziende obbligano i lavoratori ad aprire partire iva fasulle per accedere a un lavoro in effetti subordinato. Bisogna denunciare e ribaltare questa situazione obbligando il datore di lavoro ad assumere lo stesso lavoratore con un contratto a tempo indeterminato e a garantirgli ogni diritto.

09

Colmare il divario salariale di genere

Bisogna intervenire sul fenomeno del divario salariale di genere per garantire parità di retribuzione. A tal fine, se verrà constatata una lacuna di oltre il 20% nella remunerazione essa sarà considerata una discriminazione. Le grandi aziende si dovranno sottoporre a controlli e svolgere audit salariali.

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Rendere il part-time un'opzione degna

C’è bisogno di protezione. Bisogna allargare le garanzie per chi sceglie questo tipo di contratto in considerazione del fatto che molti lavoratori e, sopratutto, tantissima parte delle lavoratrici lo scelgono per coordinare al meglio i tempi di vita e di cura con quelli del lavoro. 

11

Diritto all’istruzione come diritto di cittadinanza

L’Italia ha bisogno di un’educazione equa, inclusiva, gratuita e laica affinché possa davvero garantire la diffusione del sapere come diritto fondamentale di cittadinanza. Per permettere a tutti i cittadini di potersi dire consapevoli, lo Stato deve assicurare il diritto alla cultura e alla libertà della sua diffusione. 

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Copertura universale e gratuita per l’educazione dedicata alla prima infanzia

Il sistema educativo per la prima infanzia è assolutamente insufficiente. Bisogna rafforzarlo per interrompere gli effetti della povertà educativa che spesso passa di generazione in generazione e per troncare il conflitto, soprattutto femminile, tra necessità di cura e mercato del lavoro.

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Scuola pubblica e ruolo dei docenti

Deve essere rafforzato il ruolo della scuola pubblica statale e comunale, e va valorizzata la figura dei docenti. Bisogna provocare un vero e proprio shock contro l'insuccesso e l'abbandono scolastico. Per questo, bisogna aggiornare con i docenti e gli studenti i criteri di valutazione, gli indicatori, le misure per raggiungere gli obiettivi desiderati. Primi passi imprescindibili devono essere l’adeguamento dello stipendio dei docenti alla media dei paesi europei e l’ampliamento della platea della classe docente tenendo conto del dramma diffuso del precariato. 

14

Accesso libero all’università pubblica e alla formazione professionale

Il fondo di finanziamento ordinario delle università pubbliche ad oggi proviene in gran porte da denaro pubblico e non dalle tasse degli studenti. Data questa incontrovertibile verità, il pagamento delle tasse universitarie diventa solo una barriera ostativa per i giovani economicamente più vulnerabili. Questa misura va estesa anche alla formazione professionale di qualsiasi livello.

15

Una carriera accademica stabile e dignitosa

È necessario approvare nuovi criteri per la selezione del personale di ricerca che chiariscano i parametri e gli obiettivi delle selezioni ma anche i fabbisogni strutturali preliminari in modo che chi decide di intraprendere una carriera scientifica possa dedicarsi ad essa e su di essa programmare anche il proprio futuro. Bisogna aumentare le posizioni post-dottorato e facilitare la mobilità tra accademia e aziende; bisogna stabilizzare il personale precario dei centri di ricerca e incidere sull'attuale proliferazione di figure di insegnamento a basso reddito.

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Detassazione per le librerie

Il mercato del libro in Italia continua ad avere continue flessioni. La crisi sembra irreversibile ed è urgente intervenire con forza perché resti in piedi come presidio culturale il complesso diffuso delle librerie indipendenti. Pertanto, bisogna sollevare per almeno tre anni, le librerie indipendenti dal pagamento delle imposte e permettere, almeno in parte, la detrazione dei libri di testo. 

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La rete della ricerca intelligente comincia con l’educazione ambientale

La ricerca deve essere la priorità assoluta per questo paese. Da essa dipende il futuro di libertà e prosperità per l’Italia. Per questo vanno individuate aree di ricerca indispensabili, vanno create reti di connessione più efficienti e va data priorità alla loro natura pubblica. Il tutto all'interno di un quadro normativo che favorisce la gestione pubblica delle stessi reti e dei risultati. La direzione prioritaria deve essere data ai progetti finalizzati a salvaguardare la salute dei cittadini e a combattere i cambiamenti climatici. Per attivare un interesse maggiore delle nuove generazioni a questi temi, la formazione scolastica in queste materie sarà implementata.

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Riconoscimento giuridico degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo

La cultura è un settore precario che in molti casi ingloba un'alta percentuale di falsi lavoratori autonomi. La stabilità del lavoro è un lusso e conseguentemente lo diventano anche tutte le prestazioni di base come la pensione. È irrimandabile il riconoscimento di questo lavoro al fine di pareggiare i diritti con altri lavoratori e proteggere le basi della creatività nazionale. In particolare, bisogna insistere per programmare il riconoscimento delle malattie professionali e la loro protezione, i periodi di creazione e formazione, nonché la transizione professionale al termine delle carriere artistiche. 

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Centri culturali

Vogliamo che venga creato e rafforzato un sistema municipale di consolidamento di tutte le istituzioni culturali e del tempo libero già presenti. Ad essi andranno aggiunti altri centri culturali nei luoghi di maggiore abbandono e periferia. Bisogna garantire il diritto alla qualità della vita e al tempo libero, che sia veramente autogestito dai giovani e dai cittadini tutti. 

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Libero accesso alla società dell’informazione

Bisogna scardinare il monopolio delle grandi aziende, la dittatura dei big data e del tracciamento continuo. L'accesso alla società dell'informazione deve essere sicuro, totalmente pubblico e garantito. Sottrarre dati personali e tracciare profilazioni di utenti deve essere assolutamente vietato. Ancora di più deve essere vietata la vendita di tali dati.

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Imposta sugli utili delle aziende inquinanti

La crisi climatica è indiscutibile. È già molto tardi per invertire la rotta ma non è ancora troppo tardi. A tal fine è essenziale consolidare un efficace sistema di incentivi per accelerare la transizione ecologica dell'economia. Per finanziarla bisogna immediatamente determinare aggravi erariali per le società le cui attività risultino particolarmente inquinanti. 

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Rompere l’oligopolio energetico

Bisogna immediatamente eliminare ogni tipo di sostegno alle attività economiche dedite all’estrattivismo e legate alle fonti fossili. Bisogna intraprendere la strada per una vera democrazia energetica grazie alla quale ognuno potrà avere l’accesso garantito all'energia di cui ha bisogno; un'energia prodotta senza alterare l'ambiente o recare danno alle persone. 

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Piano nazionale per lo sviluppo rurale

La situazione dell’agricoltura in questo paese deve essere considerato prioritario. Va attivato subito un piano per rilanciare la struttura economica del mondo rurale dando la priorità ai progetti di produzione come l’agricoltura sostenibile, l'allevamento estensivo e la pesca a basso impatto. Allo stesso tempo, vanno riprogettati gli impianti idrici e vanno rafforzate le infrastrutture di irrigazione. Tutto ciò, facendo particolare attenzione ad eliminare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento della mano d’opera nel campi.

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Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico

Secondo gli ultimi dati disponibili il 91% dei comuni italiani sono a rischio idrogeologico ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in aree ad alta vulnerabilità. Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). Nonostante ciò, non si riesce ad approva un provvedimento che limiti il consumo del suolo, che salvaguardi la bellezza, che metta semplicemente in sicurezza il paese a cominciare dalle aree con presenza di alvei e dalle aree costiere.

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Piano nazionale per l’efficientamento energetico

Tutti gli edifici pubblici devono essere dotati di isolamento termico, di sistemi di riscaldamento e acqua calda efficienti e di un'illuminazione a risparmio energetico. Inoltre, si deve intervenire su tutto il territorio nazionale anche per gli edifici privati a cominciare dalle aree periferiche del paese e in quelle con minore ricchezza perché il risultato di questa azione sarà un risparmio per le famiglie in media di 400 euro all'anno. Allo stesso tempo, verranno creati migliaia di posti di lavoro in un settore dell'edilizia pulita.

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Piano nazionale per la mobilità urbana e ferroviaria

Devono essere messi a disposizione tutti i mezzi tecnici e finanziari per massimizzare l'uso del trasporto pubblico. In tal senso, va promosso l'uso di veicoli elettrici per il trasporto collettivo. La frequenza e i percorsi dei servizi di mobilità pubblica vanno migliorati e implementati. Particolare attenzione va riposta verso il trasporto ferroviario. È necessario aumentare gli investimenti per le tratte a breve percorrenza. I territori con le maggiori carenze devono essere una priorità in questo piano.

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Piano nazionale per la biodiversità

Per garantire la meravigliosa natura che ha l’Italia, bisogna programmare un piano di emergenza per fermare la perdita di biodiversità, attraverso obiettivi sufficientemente chiari, misurabili e ambiziosi. Il piano deve sviluppare strategie di conservazione e di recupero delle specie minacciate. Una sezione della strategia deve essere volta a ridurre l’impatto delle specie esotiche invasive.

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Basta estrattivismo

Bisogna intervenire per impedire ogni forma di estrattivismo su tutto il territorio nazionale e in mare aperto perché quel modello di sviluppo è ad oggi il modello che ci sta portando diretti verso il definitivo disastro ecologico e sociale. L’estrattivismo è una sottrazione sistematica di ricchezza che dal territorio di origine si sposta a chi li depreda, ovvero a chi ha portato il mondo sull’orlo del baratro ecologico.

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Proteggere i diritti degli animali

Bisogna istituire una tipizzazione dei crimini che vengono commessi verso gli animali. Bisogna assolutamente predisporre un aumento delle sanzioni per l'abbandono degli animali. Inoltre, bisogna tenere sotto controllo tutta la filiera dedicata alla produzione di animali per il consumo alimentare. 

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Ecologia sociale e giustizia climatica

Le conseguenze più significative della crisi ambientale si ripercuotono sui territori che purtroppo già scontano una maggiore vulnerabilità sociale, con forme accentuate di disuguaglianza e di disagio. È chiaro che esiste un legame tra cambiamenti climatici e impoverimento delle popolazioni. È altrettanto chiaro che ciò avviene nelle tante periferie d’Italia, luoghi dove si intrecciano ingiustizia sociale e ambientale. Sono quelli i luoghi da rigenerare e in cui impegnarsi con cura.

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Prima la Costituzione

Bisogna respingere ogni attacco alla Costituzione Repubblicana e al sistema parlamentare perché essere partigiani della Costituzione significa fare una battaglia che guarda al futuro e non una battaglia di retroguardia. In tal senso, va condannato il permanente contrasto tra i poteri dello Stato e va disapprovato il continuo ricorso alla decretazione del potere esecutivo.

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La democrazia è lotta per la democrazia 

La democrazia non è mai definitiva e i suoi anticorpi, seppur inseriti organicamente all’interno dell’elaborata architettura costituzionale, non valgono per sempre. Per questo bisogna intendere la democrazia come una continua lotta per la democrazia affinché, attraverso la libera, responsabile e uguale partecipazione politica, essa possa rinvigorirsi quotidianamente.

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Federalismo e municipalismo

Il federalismo così com’è stato pensato e realizzato in Italia ha spaccato il paese e ha creato solo centri di potere in mano a lobby e interessi discutibili. Bisogna riportare allo Stato centrale la direzione dei settori strategici e di interesse nazionale (vedi la sanità), respingere ogni tentativo di autonomia differenziata e puntare a nuove forme di protagonismo municipale in quanto realtà di prossimità molto più visibili e tangibili per i cittadini.

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Nazionalizzazione dei settori strategici

I settori strategici del paese sono stati deliberatamente smantellati. Ciò ha significato non solo la perdita di migliaia di posti di lavoro di qualità, ma anche il suicidio economico dell’intero sistema. Questa deriva va fermata. Allo Stato va riconsegnato il potere di indirizzo della politica industriale del paese da decidere in collaborazione con tutti i portatori di interesse dei settori coinvolti.

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Creazione di una banca di investimento pubblica per la transizione ecologica ed economica

Il sistema Italia ha bisogno di liquidità e garanzie per cui risulta necessario creare una banca d'investimento per la transizione tecnologica ed economica al fine di concentrare in essa i principali investimenti per la trasformazione produttiva di cui il paese necessita. Per la sua creazione, bisogna fare riferimento alla Banca Depositi e Prestiti che potrà garantire il know-how per la gestione del rischio finanziario e per la strategia pluriennale. 

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Imposta sulle transazioni finanziarie 

Esiste una gigantesca differenza tra il piccolo risparmiatore e gli speculatori finanziari che operano acquisti e vendite di azioni più volte in pochissimo tempo. Questo secondo atteggiamento non può essere più tollerato. Va rivista e rafforzata la legge esistente per anteporre l’interesse pubblico a quello dei capitali transnazionali.

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Rafforzare le leggi antitrust

La disparità di forze tra gli oligopoli e i consumatori è aumentata in maniera spropositata. Lo stesso si può dire nella relazione tra oligopoli e piccole e medie imprese. Questo differenziale è uno degli elementi che maggiormente influiscono in negativo sull’economia italiana. Questo aspetto va affrontato con urgenza e decisione. Bisogna implementare i controlli e bisogna fornire all'amministrazione pubblica strumenti efficaci per contrastare il fenomeno.

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Piano nazionale contro la corruzione, l’evasione fiscale e il nepotismo

La corruzione in Italia è un disastro. È un verme che ruba ogni giorno sottraendo benessere alla collettività e ai servizi pubblici essenziali. Negli ultimi due anni la corruzione in Italia ha sottratto all’economia reale oltre 236 miliardi di euro. Ogni anno perdiamo infatti 236,8 miliardi di ricchezza, circa il 13 per cento del prodotto interno lordo, pari a 3.903 euro per abitante. A questa cifra vanno aggiunti gli oltre 100 miliari di euro di evasione fiscale. Sono cifre enormi rispetto alle quali sono state offerte sempre risposte parziali o elusive. Adesso è il momento di cambiare passo, di ridare dignità a questo paese dando regole certe e non aggirabili. 

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Trasparenza delle lobby e del loro impatto sulla politica

Ogni volta che una lobby con interessi preminenti nei settori strategici del paese incontra un pubblico ufficiale, i cittadini ne devono essere al corrente. Questa non è solo una questione economica di garanzia per la correttezza dei decisori politici ma è una vera e propria questione democratica. Bisogna contrastare determinati interessi privati, organizzati attorno a gruppi di pressione, per influenzare le norme legali e le decisioni dei poteri pubblici, compresa la gestione delle loro risorse.

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Beni comuni

Qualsiasi argomento abbia che a fare con la vita degli esseri umani, degli altri esseri viventi e in generale della Madre Terra deve rientrare nella categoria dei beni comuni e, in quanto tali, dovranno essere considerati una proprietà collettiva ad uso civico. Nessun profitto potrà essere realizzato su di essi. Nessun processo di privatizzazione potrà essere avviato. Ogni bene. come acqua, energia e litorali che sia stato privatizzato in passato dovrà tornare allo Stato. 

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Cooperazione ecofemminista a difesa dei diritti umani

Ci impegniamo a costruire un sistema di cooperazione in cui le donne siano il motore al centro dello sviluppo, mettendo in discussione le strutture di potere e la distribuzione delle risorse che perpetuano la povertà e le disuguaglianze, come il machismo e la violazione di diritti di donne e ragazze. Al fine di promuovere la reale uguaglianza, adotteremo iniziative concrete su questioni di genere con una prospettiva intersezionale, comprese questioni come l'economia delle cure o la tratta di esseri umani. Allo stesso modo, promuoveremo programmi di difesa dei diritti umani, prestando particolare attenzione agli ambientalisti, ai sindacalisti e ai difensori dei diritti delle donne e delle persone LGTBI.

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Garanzie per le donne vittime di violenze

Bisogna studiare, proporre e realizzare un piano globale di risarcimento e recupero dell'autonomia per le donne vittime di violenza. Tale piano deve prevedere una garanzia finanziaria per le donne volta a prevenire la mancanza di autonomia economica come fattore che danneggia l'uscita da un rapporto di violenza maschile di qualsiasi tipo. Unitamente alla garanzia finanziaria, bisogna prevedere un sistema veloce di allontanamento dal soggetto maltrattante e violento presso residenze destinate.

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Garantire il diritto di asilo 

Promuoveremo una nuova legge sull'asilo adattata all'attuale realtà globale, che include coloro che devono fuggire dalla propria residenza a causa di problemi ambientali. Fino ad allora, si devono rivederei criteri delle Commissioni Territoriali per garantire che non siano basati su stereotipi di alcun tipo e che le migliaia di richieste in valutazione  siano sbloccate. Bisogna prestare particolare attenzione a garantire il diritto di asilo alla comunità LGTBI e alle vittime della tratta.

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I bambini sono bambini, non migranti

Realizzare pedissequamente la Convenzione per i diritti dell’infanzia come misura per garantire i diritti dei bambini non accompagnati. Nessun rimpatrio deve essere programmato contro la volontà del minore. Nessun bambino o adolescente deve patire la segregazione in istituzioni ad hoc o qualsiasi altra misura che impedisca la socializzazione.

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Chiudere i centri di  detenzione per stranieri

Nessun modello di privazione della libertà delle persone in base alla loro situazione amministrativa è adeguato per l'accoglienza dei migranti. È un'eccezione democratica e legale che va avanti da anni e anni ma che ora deve ineluttabilmente essere conclusa. Inoltre, bisogna rivedere i criteri per l'accoglienza in favore del modello SPRAR prevedendo la chiusura degli inumani "casermoni" dove non è possibile nessuna integrazione, relazione o inclusione. In tal senso, va garantito che anche il personale addetto alla presa in carico dei migranti sia qualificato. 

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Commissione nazionale contro le discriminazioni verso le popolazioni Rom, Sinti e Caminanti

Deve essere istituita una commissione speciale che miri ad adottare una strategia nazionale per l'eradicazione dell'antigipsismo. Le minoranze Rom, Sinti e Caminanti si trovano ad affrontare ancora discriminazioni, esclusioni e carenze di opportunità a causa del persistere di discriminazioni a danno delle loro comunità. Tali discriminazioni devono essere espunte e punite.  

47

La solitudine indesiderata degli anziani e delle persone con disabilità

È necessario intervenire per affrontare il problema della solitudine indesiderata che coinvolge soprattutto gli anziani e le persone con disabilità. Bisogna attuare un programma di accompagnamento e di sensibilizzazione per migliorare i servizi sociali di prossimità al fine di prevenire il fenomeno e mitigarne le conseguenze.

48

Il diritto alla casa e la protezione sociale per i senzatetto

La mancanza di una dimora costituisce in molti casi il punto di partenza per una serie di ulteriori vulnerabilità che colpiscono sia la salute che la dignità delle persone. Per questo motivo, l'abitazione non può essere il punto finale di un processo di inclusione sociale, ma è il principio di ogni altro diritto. Bisogna immediatamente adottare tutte le misure necessarie per dedicare un alloggio alle persone con urgenti esigenze abitative e dedicare alla casa un particolare focus nella costruzione di una rinnovata strategia nazionale per la prevenzione e la lotta contro la povertà e l'esclusione sociale. In attesa di avere una nuova stagione di edilizia residenziale pubblica, deve essere vietato procedere a sfratti esecutivi in mancanza di colpa e senza alternative abitative.

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Estendere i diritti delle persone lesbiche, gay, transessuali, bisessuali e intersessuali

È necessario costruire un orizzonte in cui nessuna persona possa essere discriminata a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere o espressione di genere. A tal fine, bisogna garantire ogni strumento utile contro la discriminazione basata sull'identità di genere e l'orientamento sessuale e bisogna offrire ogni tipo di protezione giuridica a favore del diritto all'autodeterminazione dell'identità e dell'espressione di genere.

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Contro ogni tipo di tratta e sfruttamento sessuale o riproduttivo

Bisogna insistere ad agire contro la tratta e contro ogni tipo di sfruttamento sessuale o riproduttivo. Le donne costrette sono sempre di più e sempre più giovani: una su cinque addirittura non supera i 15 anni. Bisogna sradicare questo fenomeno culturalmente, distruggere le organizzazioni criminali, salvare ogni vita possibile. Per queste donne, come per le vittime di violenza domestica, è da prevedere la garanzia di un sostegno economico e abitativo. 

51

Una politica internazionale di pace

Bisogna rafforzare la cooperazione internazionale e garantire una fuoriuscita progressiva dall'area atlantica (NATO) assumendo un ruolo di neutralità attiva per migliorare le sinergie tra gli Stati. Bisogna sostenere l'abolizione delle armi nucleari e di ogni altra forma di armi letali e promuovere l'educazione alla pace.

52

La democrazia internazionale

Il mondo è mutato. I rapporti tra gli Stati diventano sempre più tesi in una sorta di non belligeranza dichiarata ma combattuta invece a bassa intensità. Nuove potenze militari ed economiche si affacciano alla politica internazionale e non si può non tenerne conto per cui bisogna democratizzare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la creazione di un'Assemblea eletta democraticamente che affronti questioni chiave e strutturali. Tale Assemblea dovrà garantire la protezione delle libertà fondamentali e rafforzare le azione per la giustizia climatica globale.

53

Attuare l’Agenda 2030

Non c’è più tempo da perdere. Gli obiettivi riportati nell'Agenda 2030 vanno realizzati istituendo un piano di sviluppo sostenibile con quadri d'azione concreti, che incorporano meccanismi di monitoraggio, valutazione e audit sociale per la loro corretta conformità al fine di evitare e mitigare qualsiasi impatto negativo sulla politica pubblica nazionale ed internazionale.

54

In difesa dei diritti umani contro le attività delle società transnazionali 

Bisogna articolare una seria rete di protezione per i diritti umani e contro la loro violazione. Per farlo bisogna imporre l'obbligo di inserire norme per il riconoscimento e la garanzia dei diritti umani nei confronti di qualsiasi trattato commerciale o finanziario firmato dal nostro paese. Inoltre, va introdotto un principio di responsabilità per le grandi società internazionali.

55

La lotta comune contro le mafie internazionali

Bisogna porre al centro di ogni relazione internazionale la lotta contro ogni attività illecita che mina dalle fondamenta ogni tentativo di collaborazione tra i popoli. L’Italia deve mettere al centro della propria agenda per lo sviluppo la lotta alla corruzione internazionale delle lobby, al riciclaggio di denaro, ai paradisi fiscali, ai flussi illeciti di capitale e ai regimi fiscali che violano la concorrenza.

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Politica estera ecologista

Si devono dirimere i conflitti attuali e prevenire quelli futuri agendo sulle loro cause. Ad oggi le guerre sono causate in gran parte dalla possibilità dello sfruttamento di risorse, dalla necessità impellente di acquisire combustibili fossili, dai problemi derivanti dai cambiamenti climatici. Per questo, è necessario stabilire che, per ogni tipo di accordo sia esso commerciale o di investimento, debba essere sottoscritto un riconoscimento di debito ecologico e climatico che tenga conto della volontà dei popoli – soprattutto indigeni – nel definire le condizioni sottostanti.

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Diplomazia popolare

Valorizzare la diplomazia popolare significa valorizzare il ruolo di tutte quelle strutture ed iniziative, a carattere transnazionale, realizzate da soggetti nongovernativi che hanno l’obiettivo d’influire sulla definizione e sulla realizzazione delle scelte di politica internazionale. Impegnarsi in questa direzione favorisce l’evoluzione il più possibile nonviolenta di un conflitto.

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I diritti dei popoli indigeni

È necessario lavorare ed impegnarsi in difesa dei diritti dei popoli indigeni che vivono nelle aree naturali più vulnerabili del pianeta. Purtroppo, le Nazioni Unite ad oggi in difesa dei popoli indigeni adottano solo risoluzioni non vincolanti, del tutto inidonee alle esigenze reali. Eppure con la Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni si è messo al centro del dibattito il loro ruolo come soggetti in grado di agire attivamente nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nella conservazione di vaste aree forestate.

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Per l’autodeterminazione dei popoli

Bisogna porre fortemente il tema della autodeterminazione dei popoli, come principio in base al quale ogni popolo ha diritto di scegliere liberamente il proprio sistema di governo e di essere liberi da ogni dominazione esterna, in particolare dal dominio coloniale. In tal senso, vanno sostenute tra le altre le lotte del popolo palestinese e del popolo curdo.

60

Decolonizzare il Sud del mondo

Bisogna rendere libero il Sud del mondo. Bisogna affrancarlo economicamente e politicamente dalle influenze e dalle ingerenze dei paesi ricchi. Bisogna impedire la continua depredazione di terre, sottosuolo e dei mari che provoca desertificazione e immense povertà. La decolonizzazione del mondo è un proposito vincolante che lega insieme pace, sicurezza e benessere generale Per garantire un vero affrancamento bisogna azzerare il debito dei paesi del sud del mondo verso i paesi più ricchi. 

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