I primi destinatari sono gli operatori sanitari e i residenti nelle rsa, ma presto l’iniziativa riguarderà tutta la popolazione.
E quando si parla di vaccini, si sa, schizza la scintilla dello scontro, troppo spesso ideologico e fuori dai canoni del sano dibattito pubblico.
Si dovrebbe avere la capacità di osservare la questione spogliata dell’ideologia, qualunque essa sia. Sempre, e non solo nella lotta contro questo coronavirus.
Certo, il covid - con la drammaticità propria del potere destabilizzante di un “cigno verde” - è il grande monito dell’oggi. Quello di porre al primo posto la scienza, l’etica pubblica, i principi costituzionali, cercando di cogliere - ove possibile - l’ulteriore sfida di saperli declinare nel modo che possano dare risposta alle umane paure delle persone.
Patrocinare la causa della vaccinazione si può e si deve fare senza alimentare lo scontro l’uno contro l’altro armati. Senza polarizzarsi in modalità manichee, senza ergersi e rinchiudersi in torri d’avorio, senza alimentare dicotomie che acuiscono una disgregazione sociale già scavata dalla fragilità degli equilibri sanitari, economici, della vita.
Le persone non la capirebbero ora una crociata. Per questo servono buoni esempi; responsabilità che molte persone, compresi operatori sanitari e rappresentanti delle Istituzioni, si stanno assumendo.
La costruzione di una copertura sufficiente a metterci al sicuro in prima istanza dipende da questo sforzo collettivo, comunitario, gentile.
Ma lo Stato ha anche il dovere di considerare ogni possibile prospettiva ed eventualmente essere pronto - con gli adeguati strumenti sanitari, economici, giuridici, sociali - a garantire una copertura che consenta la ripresa, del Paese, in ogni sua dimensione, e della nostra stessa vita. Lo Stato persona ha l’onere (ontologico) di tutelare lo Stato comunità, anche con l’obbligatorietà, (solo) se si dovesse rivelare necessario.
Questi mesi, questi anni, non saranno perduti del tutto, se ci sarà la determinazione per uscirne. Altrimenti saranno stati senza senso i tanti umani sacrifici che ci pesano sul cuore e sull’anima.